Polaria building in Tromsø

Tromsø, capitale della contea di Troms, Norvegia: una tranquilla cittadina scandinava che si sviluppa tra i fiordi ed in particolare sull’omonima isola. Poco a sud del centro cittadino, si distingue il particolare complesso architettonico composto dagli edifici del Polarmiljøsenteret e del museo Polaria. Il primo, ovvero il Centro Ambientale Polare, è un edificio che ospita l’ente che ha la funzione di svolgere ricerca per lo sviluppo e la tutela della regione circumpolare; il secondo, più propriamente oggetto di osservazione del presente articolo, è un acquario didattico pensato in particolare per avvicinare i più piccoli alle conoscenze scientifiche, benchè aperto e molto istruttivo per tutti. Mentre l’edificio del Polarmiljøsenteret si caratterizza per una forma strettamente funzionale, quello del Polaria segue una forma scultorea, ispirata a lastroni di ghiaccio che cadono l’uno sull’altro producendo un effetto domino.

Inquadramento
Inquadramento geografico
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Veduta del complesso da nord ( http://arkitekturguide.uit.no )
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Veduta del complesso da sud ( http://arkitekturguide.uit.no )

Il complesso è stato progettato dallo studio norvegese JAF ( http://jaf.wpixel.dk ) con sede a Gjøvik ma anche a Copenaghen, in Danimarca. Il progetto e la realizzazione risalgono al 1996-1998. L’effetto dato dall’edificio Polaria è di grande impatto: la sua forma colpisce immediatamente, specie osservando lo skyline della città quando ci si trova sulla riva di fronte all’isola, a sud-est, percorrendo la E8; si è subito invitati o incuriositi ad avvicinarsi al sito per capire cosa mai possa ospitare una così originale costruzione.

Arrivati sul posto, ci si trova davanti un edificio piuttosto basso, ben proporzionato, a cui quello del Polarmiljøsenteret fa da quinta. Importante dunque la coesistenza dei due manufatti, in quanto l’uno riesce a valorizzare l’altro. La struttura del Polaria è composta da cinque grandi volumi a forma di parallelepipedo che, partendo dal mare in cui il primo è letteralmente incastonato, si “accasciano” l’uno all’altro verso l’entroterra in un sorprendente effetto domino. Le intercapedini tra i volumi sono segnate da vetrate che lasciano filtrare la luce all’interno. L’effetto di caduta è accentuato anche dalla dimensione decrescente dei lastroni a mano a mano che si procede entro terra. La caduta termina su un sesto volume rivestito il listelli di larice siberiano che a sua volta appare inclinato sul lato d’ingresso dell’edificio, definendone lo spazio di entrata. L’effetto “scultura di neve” è riuscito anche grazie all’espediente del rivestimento dei volumi bianchi trattati con uno strato finale di pellicola adesiva di un materiale plastico rifinito ruvido.

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Veduta dell’edificio Polaria da Ovest ( http://arkitekturguide.uit.no )
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Veduta notturna da est

L’interno è caratterizzato dalla riconoscibilità della forma esterna, che crea un piacevole effetto ottico, oltre che da una “parte di mare” che viene coperta e utilizzata come vasca per l’acquario, accessibile attraverso dei tunnel subacquei, in una bella integrazione tra edificio ed ambiente naturale. La struttura, apparentemente complicata, in realtà è molto semplice, in acciaio, con elementi di sostegno verticale piazzati in posizioni strategiche. Solo per le parti sommerse della struttura si è dovuto ricorrere a misure speciali per contrastare l’effetto delle onde marine e delle maree.

Completa il complesso la recente aggiunta di un edificio-teca che ospita la Polstjerna (T-80-T), la nave di Helmer Hanssen, l’esploratore a cui si devono la scoperta del Polo Sud, del Passaggio a Nord-Ovest e del Passaggio a Nord-Est.

Secondo informazioni divulgate dallo studio JAF ( http://jaf.wpixel.dk ), sarebbe in progetto un ampliamento del museo Polaria, che prevederebbe l’aggiunta di un sesto volume bianco sul lato mare, volume però scavato per contenere delle vasche a cielo aperto più una tribuna per gli spettatori, il tutto accessibile direttamente dall’interno della struttura esistente.

Qui a seguire, alcune immagini da me catturate nel 2014. Premetto che non sono un fotografo né un lomografo, anche se probabilmente tendo a fotografare  seguendo alcune delle regole della lomografia. Quando fotografo l’architettura, non sono interessato alla qualità fotografica o alla composizione fotografica, bensì mi limito a catturare ciò che mi colpisce:  l’obiettivo si ferma dove si ferma l’occhio; le fotografie si configurano dunque per me come parte di un’esperienza di assimilazione spaziale globale dei manufatti, diventano singola informazione tecnologica, cantieristica, compositiva, senza altre pretese. In questo modo le immagini potrebbero non risultare chiare per tutti, ma, ciononostante,  ritengo possano essere un plausibile tipo di documento a supporto di altri.

Altre immagini del complesso dal web:


Sitografia:

http://arkitekturguide.uit.no/categories.php?cat_id=121&l=norwegian

http://jaf.no/prosjekter/polaria/

http://www.byggutengrenser.no/inspirasjon/polarmiljosenteret?t=12

https://it.wikipedia.org/wiki/Troms%C3%B8

https://en.wikipedia.org/wiki/Polaria

http://jaf.wpixel.dk/prosjekter/tilbygg-polaria/


 

Posizione GPS (N, E):

69.644191, 18.949131


© Carmine Volpe

 

 

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